2023

Il Comune di Pavarolo e l’Archivio Casorati presentano la mostra

ESTETICA DEI VISIONARI

Guarda il video della mostra

opere di Amber Andrews, Charles Avery, Srijon Chowhdury, Alessandro Fogo, David Horváth, Margherita Manzelli, Wangechi Mutu, Scipione

a cura di Collezione Giuseppe Iannaccone, Ciaccia Levi, Paris-Milano e Archivio Casorati

7 ottobre – 12 novembre 2023

OPENING: sabato 7 ottobre dalle ore 16 alle ore 20

venerdì 3 novembre

la gallerista Nerina Ciaccia e il collezionista Giuseppe Iannaccone dialogano con

Guido Curto (Direttore Reggia di Venaria) e Riccardo Passoni (Direttore GAM)

Studio Museo Felice Casorati

via del Rubino 9, Pavarolo (TO)

L’esposizione- che prende il titolo dal saggio Esthétique des visionnaires (1926) di Henri Focillon e accoglie opere di Amber Andrews, Charles Avery, Srijon Chowhdury, Alessandro Fogo, David Horváth, Margherita Manzelli, Wangechi Mutu e Scipione – si sviluppa intorno al concetto di visionarietà che contraddistingue tutti gli artisti in mostra: un tratto inteso come capacità di guardare oltre la realtà sensibile, una dote quasi profetica che li spinge al di là del visibile, a esplorare il sentire più profondo dell’uomo.

L’accostamento tra l’indagine spaziale e temporale del reale e l’esperienza intima e profonda, quasi magica, che ne deriva, trova la sua sede perfetta nel borgo di Pavarolo, arroccato tra le colline di Torino e i colori della natura incontaminata, in particolar modo nella casa e nello studio di Felice Casorati.

Nello studio del Maestro le opere più visionarie di Scipione, come il suo Autoritratto (1930) e il Profeta in vista di Gerusalemme (1930) – realizzate negli ultimi anni di vita e poco prima della pubblicazione del testo di Focillon – dialogano con alcune opere dalla grande carica immaginifica, creando un percorso di visioni concatenate che attraversano gli ultimi decenni della storia dell’Arte: il pensatore empirista di Charles Avery (UNTITLED (EMPIRICIST), 2009) che, ponendo nell’esperienza la fonte della conoscenza, diviene calco, gesso, presenza tangibile e testimonianza di una visione concreta; una grande tela di Margherita Manzelli (“S”,2000) che, attraverso una figura femminile, si insinua in spazi mentali oltre la realtà fino alla sensibilità più profonda di chi la osserva; i collages di Wangechi Mutu (UNTITLED, 2004) dove il corpo femminile, luogo di scontro politico e culturale, si fa medium di un messaggio mitico in cui il bene vince sul male; e ancora i lavori di Alessandro Fogo, (Chess game versus Matthew Barney, 2022) capace di fondere pittura contemporanea e narrazioni sospese, conducendoci verso visioni al di là della semplice bidimensionalità delle tele.

Il dialogo tra Novecento e Contemporaneo si amplifica poi attraverso le opere di tre artisti rappresentati da Ciaccia Levi: Amber Andrews, Srijon Chowdhury e David Horváth indagano universi visionari del quotidiano con accenti personali che hanno radici nella storia dell’arte. I teatrini con oggetti, nature morte e assemblaggi insoliti di Amber Andrews (It All Went Tits Up, 2022 e Let us Dive Till The Deep Sea…, 2022) traggono origine dall’equilibrio della pittura classica in cui infonde un carattere personale grazie a un uso visionario del mezzo pittorico, dispositivo sensoriale capace di far accedere chi osserva il quadro a una nuova esperienza. Il lavoro di Srijon Chowdhury (Glowing Roses for Oda, 2021) indaga un universo intimo in cui lo sguardo sulla figura umana si carica di momenti sospesi, di attese. Nelle sue opere il realismo pittorico si connota di accenti lividi oppure si concentra su dettagli anatomici degli organi di senso. David Horváth (Self-portrait in heaven, 2022 e Untitled, 2022) si muove tra autoritratto, rappresentazione del paesaggio e figura umana. Realizzate utilizzando olio e sanguigna, le sue opere sono strutturalmente influenzate dall’espressionismo e pervase da atmosfere oniriche. Le sue figure umane, ritratte in pose contemplative in interni domestici o nude in contesti bucolici, richiamano i personaggi che popolano certi sogni in cui il tempo sembra fermarsi.

Nello spazio espositivo di CASA CASORATI, il progetto dell’associazione culturale PLUGin, Emporium Project, presenterà, a corollario della mostra Estetica dei Visionari, VISIONARIA: selezione di video di giovani artisti ad opera della Galleria Ciaccia Levi, Paris-Milan. Federico Montaresi, Lorenzo Silvestri, Alice Dicembrino, Boris Cassanmagnag percorrono nelle loro opere una strada affine all’estetica dei visionari

Il coinvolgimento della galleria internazionale Ciaccia Levi, Paris-Milano e l’interazione con giovani artisti permettono, da un lato, di dare continuità nel tempo alla ricerca dei visionari, presenti in ogni momento storico e protagonisti anche della sfera contemporanea, dall’altro, di creare un dialogo vivo con lo spazio legato alla produzione e alla quotidianità di Felice Casorati che già negli anni Venti, attraverso la “Scuola di Casorati”, si fece promotore dell’insegnamento dei giovani artisti.

L’evento è realizzato dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con Archivio Casorati e la Collezione Iannaccone, con il coordinamento di Francesca Solero.

Ingresso gratuito.

Apertura tutti i sabati e domeniche dalle 15 alle 18 o su appuntamento. Studio Museo Felice Casorati, via del Rubino 9, Pavarolo (TO).

Casa Casorati, Via Maestra 31, Pavarolo (TO).

Info:   museocasoratipavarolo@gmail.com / turismo@comune.pavarolo.to.it

www.comune.pavarolo.to.it /www.pavarolo.casorati.net

Uffici stampa

Lara Facco P&C

02/36565133 – 349/2529989 – press@larafacco.com

Claudia Santrolli

339/7041657 – claudia@larafacco.com

Loris Gherra

Studio Museo Felice Casorati, Pavarolo

334/1124914 – loris.gherra@gmail.com

 

 

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Memorie e Visioni Contemporanee.

Lo Studio Museo Felice Casorati e Pavarolo dialogano con l’Arte

OLTRE LO SPECCHIO

FRANCESCO CASORATI

A cura di Olga Gambari

6 maggio-25 giugno 2023

Lo Studio Museo Felice Casorati di Pavarolo, rende omaggio all’artista Francesco Casorati con la mostra “Oltre lo specchio”, a cura di Olga Gambari.

Saranno due le giornate inaugurali, a ingresso libero, sabato 6 e domenica 7 maggio, dalle 15:30 alle 19:00. L’apertura al pubblico prosegue tutte le domeniche, fino al 25 giugno, con orario dalle 15:00 alle 18:30, a ingresso libero.

L’esposizione a Pavarolo segue le mostre che hanno omaggiato il lavoro di Francesco Casorati nel 2022, tra cui quella organizzata dal Comune di Cervo Ligure nell’Oratorio di Santa Caterina, con testo critico di Marco Vallora, e l’antologica promossa dal Comune di Carmagnola presso Palazzo Lomellini, curata da Elena Pontiggia.

Nel grande corpus di opere realizzate da Francesco Casorati, ho rintracciato e seguito un fil rouge di influenza surrealista, che si evidenzia particolarmente nel suo periodo finale. Come se, con la maturità avanzata, avesse raggiunto una libertà e una visionarietà che fecero prendere il volo alla sua pittura, smaterializzandone i confini e le definizioni. Come in uno specchio che venga attraversato”, racconta così la mostra la curatrice e critica d’arte, Olga Gambari.

Francesco era legatissimo al borgo collinare, residenza estiva della sua famiglia dagli anni Trenta del Novecento – diffusa tra lo Studio Museo Felice Casorati e gli spazi di Emporium Project: Casa Casorati e la Torre Campanaria, il pubblico potrà ammirare una personale dell’artista con le sue opere più recenti, che presentano messe in scena, teatrini, stanze dei giochi, scatole magiche e creazioni di origami in carta, sospese a fili, appoggiate a piedistalli. Navi, uccelli, cavallini, insetti, città.

La scelta della curatrice è stata quella di concentrarsi su alcuni nuclei di opere particolarmente simbolici: “Rappresentativi di un’intuitività di natura anche surrealista, certamente non riferibile a una adesione al movimento storico, ma alla condivisione di uno spirito affine che evocava dimensioni fuori dal tempo, legate a profondità oniriche e psicoanalitiche, ad oggetti decontestualizzati e risemantizzati, e spesso perturbanti, al sovvertimento di binomi come sopra/sotto, cielo/mare, realtà/simulacro. D’altronde amava molto René Magritte quanto Alberto Savinio. Casorati era spontaneamente un raffinato, colto artista surrealista, dalla natura cerebrale e controllata, programmatica, con una rarefazione che teneva a freno la briglia sciolta della fantasia in rappresentazioni del silenzio, metafisiche, giocate sulla bidimensionalità, dalla pulsazione meditativa”, sottolinea Gambari.

 

Francesco Casorati (Torino, 1934-2013), figlio dei pittori Felice Casorati e Daphne Maugham, allestisce nel 1954 la sua prima personale alla Galleria del Sole, a Milano. Espone alla Biennale di Venezia nel 1956 e poi, con una sala personale di grafica, nel 1962. Partecipa nel 1955 alla mostra di “60 maestri del prossimo trentennio” a Prato e al IX premio internazionale Lissone, alla rassegna “Francia Italia” nel 1957, alla Quadriennale romana nel 1959 e nel 1966. Il lavoro dei decenni successivi si manifesta in una lunga serie di mostre personali in gallerie nazionali e internazionali. Sue mostre antologiche sono state allestite a Palazzo Robellini di Acqui Terme nel 1982, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1985, al Battistero di S Pietro ad Asti nel 1991, alla Sala Bolaffi di Torino, a cura della Regione Piemonte, nel 2000, nel Palazzo dei Sette ad Orvieto nel 2003, al Museo civico d’arte contemporanea di Mombercelli nel 2004, a Casa Felicita a Cavatore nel 2010, a Villa Vallero a Rivarolo nel 2011. Dopo la sua morte, avvenuta nel febbraio 2013, l’opera incisoria sarà esposta ad Alessandria presso il Gabinetto delle Stampe antiche e moderne nel 2015 e nel 2016 all’Istituto Centrale per la Grafica a Roma; quella pittorica a Milano, nella galleria Avanguardia Antiquaria, e nel 2022 nell’Oratorio di Santa Caterina a Cervo Ligure, promossa dal Comune, e a Palazzo Lomellini a Carmagnola, con una mostra antologica curata da Elena Pontiggia. Accanto alla pittura, fondamentale è la sua l’attività grafica, calcografica e litografica. Parallelamente all’attività artistica, Francesco Casorati si è dedicato all’insegnamento sia al Liceo artistico di Torino sia all’Accademia Albertina.

Olga Gambari è curatrice indipendente, critica d’arte e giornalista. Collabora con “La Repubblica” e “Il Giornale dell’Arte”. È stata direttrice artistica di “The Others Art Fair”, del festival internazionale di arte indipendente “Nesxt” e direttrice responsabile del progetto editoriale artesera.it. Nel 2021 ha diretto Paratissima. Insegna Storia dell’arte contemporanea e Fenomenologia delle arti contemporanee allo IED-Istituto Europeo di Design. Ha curato mostre e progetti artistici multidisciplinari. È in uscita il romanzo “Il nome segreto” per Miraggi Editore.

La mostra è realizzata dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con l’Archivio Casorati e l’Associazione Plug IN. Con il sostegno del Comune di Pavarolo, dell’Archivio Casorati, della Regione Piemonte.

 

Informazioni pratiche

Lo STUDIO MUSEO FELICE CASORATI  è in via del Rubino 9, a Pavarolo (TO) mentre gli altri spazi espostivi dell’Emporium Project sono lungo via Maestra, CASA CASORATI, in via Maestra 31, e la TORRE CAMPANARIA.

La mostra è a ingresso libero e aperta al pubblico tutte le domeniche pomeriggio, dalle 15:00 alle 18:30, sino a domenica 25 giugno.

Per scuole e gruppi di minimo 12 persone, visite, su appuntamento, anche durante la settimana. Prenotazioni turismo@comune.pavarolo.to.it.

Info:   museocasoratipavarolo@gmail.com / turismo@comune.pavarolo.to.it

www.comune.pavarolo.to.it /www.pavarolo.casorati.net

Ufficio Stampa Loris Gherra – T. 334/1124914 – E-mail loris.gherra@gmail.com